sabato 27 aprile 2019

I BAMBINI CI INSEGNANO


 " Un bambino creativo è un bambino felice".
 (Bruno Munari) 

Munari, quando era ragazzino e viveva in una piccola cittadina del Veneto, trascorreva molte ore immerso nella natura. Pescava piume di gallina, pezzi di carta, raccoglieva foglie di alberi, alghe ed erbe acquatiche…..contemplava la natura, una natura in movimento, dove l’azione dell’acqua e dell’aria creava in lui delle suggestioni potenti. Era un bambino immerso nella natura che poi trasformava in creazioni artistiche. Ci mostrava il mondo in cui viveva in modo tutto nuovo e personale.
Qual è il ruolo dell’adulto? Deve essere un assistente che deve spiegare come fare e non cosa fare….Dare ai bambini tutte le informazioni necessarie, senza però suggerire temi, ma lasciando liberi i bambini di poter immaginare.
Ho da poco terminato due esperienze diverse tra loro,con bambini di età differente (7 anni e 11 anni). In entrambi i casi ho provato a giocare, a stimolare i loro sensi.
Con quelli più grandi abbiamo fatto un percorso che partiva dal loro territorio, che non è certo quello naturale in cui è cresciuto Munari, bensì uno molto più grigio, quello della periferia che non offre altro ai nostri occhi che palazzoni alti ed anonimi,poco verde, grandi spazi vuoti adibiti a parcheggio, niente colori, niente suoni, niente odori … UNO SPAZIO PERDUTO


E’ stato chiesto loro di descrivere attraverso dei segni semplici il loro paese con un solo colore: il nero. Nero come la periferia, nero come l’asfalto delle strade,… Alcuni hanno lavorato davvero bene, lasciando che quei segni dessero forma alle strade, alle campagne circostanti, ai palazzi.
Poi un secondo gioco ed un solo colore di partenza “ regalato” a ciascuno e che rappresentava una parte della loro scuola. E’ qui  infatti che trascorrono la gran parte della giornata, è qui che fanno didattica, ginnastica, musica. E’ da qui che si può cominciare a … cambiare. Si continua a giocare, stavolta con le carte colorate, con le forbici, con le fustelle. La scuola è tutta lì, nei fogli di carta colorata, nell’alternanza dei colori che danno ritmo alla composizione e allora non ci sembra più di trovarci nella solita scuola, ma in un quadro di Mirò, immersi nei colori, nei suoni, dove diventano loro gli autori.
Ma cosa succede usciti da quella scuola? Ci    si ritrova tra quei grandi e anonimi palazzoni, senza verde, tra spazi vuoti e altrettanto anonimi. Allora perché non usarli come se fossero tele sulle quali dare libero sfogo alla propria fantasia, così da poter finalmente “avere” quegli spazi verdi, quei suoni, quei colori che, racchiusi nella scuola vengono fuori come sospinti dal vento, dal desiderio di uno SPAZIO RITROVATO
 

Franz Kafka ha scritto:” Non serve andarsene di casa. Siediti alla scrivania e ascolta. Anzi, non ascoltare, aspetta e basta. Non aspettare nemmeno; resta lì … ti verrà incontro il mondo intero”
Si comincia da dove sei, da dove vivi, usando dei semplici strumenti:
la  curiosità, la gentilezza, un po’ di tempo, un po’ di tempo per fare, per COSTRUIRE IL PROPRIO MONDO o almeno cominciare ad immaginarlo.

Con i più piccoli è stato semplice. C’era da fare un regalo e si sa i regali  piacciono a tutti, ma stavolta dovevano farlo loro. Non siamo andati in un negozio a sceglierlo, ma abbiamo pensato a come fare, o meglio loro ci hanno pensato. Pochi colori, tanta allegria, gioia nel farlo e farlo insieme con gli altri è  stato ancora più bello. E’ stato un modo per dire alla persona a  cui era destinato: “ ti voglio bene, questo è per te, l’ho fatto io, ho scelto io quel colore o quel disegno, è per te”.

Che dire! I bambini sono una risorsa!

Spesso Munari diceva:”… Siccome è quasi impossibile modificare un adulto, noi ci dovremo occupare dei bambini”. Le donne e gli uomini di domani  sono già qui, sono questi bambini. Vederli   felici nel condividere un momento creativo rende felici anche gli adulti che sono così fieri di aver potuto risvegliare la loro creatività. 

BUONA PRIMAVERA!


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